Vecchi antiquari, storici dell'arte, studiosi, avventurieri,
è grazie a loro che il viaggio nell'antiquariato diventa
un’esperienza memorabile e piena di sorprese.

I Quadri

A “guardare” i quadri mi insegnò Mino De Vanna, geniale e simpaticissimo, a quei tempi professore all’Università di Urbino. Sono molto riconoscente a Mino per tutto quello che mi ha trasmesso. Alla sua città natale, Bitonto, Mino ha donato la sua collezione di dipinti diventata Galleria Nazionale delle Puglie.

Le Ceramiche

I segreti nel conoscere e riconoscere le ceramiche li ho appresi grazie a Cesare Ugolini uno dei grandi antiquari riminesi che insieme a Maurizio Balena e Giovanni Luisè formavano il nucleo originario di Via Soardi. E’ grazie a questi personaggi che l’antiquariato acquista quel fascino e quel divertimento che si rinnova di generazione in generazione.

Gli oggetti

A Roberto Siviglia, con cui ho condiviso per diversi anni lo stand a Parma al Mercanteinfiera, sono debitore di tanta conoscenza per quanto riguarda ferri, bronzi e avori. Adorava strapazzare i clienti. Ricordo ancora quella volta che portò un bellissimo ferro medievale. Un prete gli chiese il prezzo e gli fece una controfferta piuttosto stiracchiata. Lui lo guardò dritto negli occhi e col suo vocione gli disse “ Padre! Lei sarà anche un prete ma è anche  un bel figliendrocchia!”. Finimmo tutti a ridere col prete che si comprò il suo ferro e tornò a casa tutto contento.

I mobili

Mettere i soldi in un tavolo o in un cassettone, agli inizi, era come metterli in una banca solida e affidabile: trasmettevano un senso di sicurezza pressoché totale. Purtroppo per mobili e banche abbiamo visto tutti come è andata. Ora il modo in cui ci si rapporta alle proprie abitazioni e anche ai “mobili importanti“ è profondamemente cambiato ed è mutata anche anche la mia ricerca. Accanto ai mobili classici mi piace trovare anche pezzi insoliti e originali.

I miei servizi per l’antiquariato